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Quando il vibratore scompiglia l’ordine patriarcale

Recensione sulla coppetta mestruale

L’entusiasmante recensione di Betta sulla coppetta mestruale in silicone anallergico che si riutilizza per molti anni e sostituisce i tradizionali tamponi.

Recensione scritta nel lontano 2007 (o 2006?) quando di coppette in Italia non solo non si trovavano, ma non se ne sentiva neanche parlare. All’inizio qui in Italia c’era  solo la mooncup, in silicone medicale e da filiera etica (per questo il prezzo è alto rispetto alle corrispettive) poi sono arrivate tutte le altre. In silicone o gomma (che ha una durata minore).

Ma ora vi lasciamo in compagnia di Betta e la sua personalissima recensione, lei ha utilizzato la mooncup (appunto correva l’anno 2007) ma vale per tutte le coppette.

Se vi state chiedendo se c’è differanza tra le varie marche la risposta è sì. Su taglie, marche, tipologia di materiale ci torneremo con un altro articolo, restate in ascolto.


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Il primo giorno è stato traumatico. L’ho sterilizzata per bene, ho gironzolato per il bagno cinque minuti fissandola con sospetto e poi mi sono decisa. Inserirla non è difficile. Certo, è più grossa di un tampax, ma insomma, in quello spazio ci transitano cose ben più consistenti, quindi ci passa senza problemi. A differenza del tampax non va spinta in fondo, sta là, all’inizio del percorso. Ecco, anche se tutte noi ci immaginiamo come qualcosa di infinito e oscuro, tipo il paese delle meraviglie di Alice, in realta’ siamo piccinepiccine, e da lì non si sposta niente. Se anche si spostasse un po’ non andrebbe lontano, la vagina non è San Siro, non ci si perde niente, tantomeno la coppetta (che essendo una coppetta ci auguriamo di vincere. Che sottigliezze).

La tecnica per infilarla la si legge sulle istruzioni.

Cosa FONDAMENTALE: il pirulino finale deve essere sicuramente tagliato un po’ perchè se lo si lascia troppo lungo è fastidiosissimo. Questo e’ stato il mio errore iniziale, l’ho tagliato ma non abbastanza e per quattro ore ho camminato come una geisha col kimono troppo stretto (pensando “ma porcavacca a me e all’ecologia sta roba pizzica!!!). Al momento di svuotarla ho tagliato un altro pezzetto di pirulino e il mondo mi ha sorriso. E’ esattamente come un tampax, non si sente. Solo giocando coi muscoli la’ intorno (stringi molla) la si puo’ percepire, ma non e’ assolutamente fastidiosa.

Levarla, nel libretto delle istruzioni, è prospettato come il momento piu’ delicato e difficile. Sarà, ma per me è stato semplicissimo. Un bel respiro rilassato, la si afferra alla base (magia, è ancora là, non è stata ingoiata nei meandri del nostro organismo), la si fa scivolare un po’ verso il basso, e puf! è fuori. La si lava con acqua calda e sapone (io uso quello di Marsiglia) e poi si infila di nuovo. La prima volta che ho fatto il cambio ho sudato 10 camicie, ci ho messo un quarto d’ora e ho fatto un casino in bagno.La seconda volta andava già meglio, oggi, all’ultimo giorno del ciclo mi sono cronometrata e ci ho messo quattro minuti aggiungendo anche tre numeri al sudoku poggiato davanti al water.

Cosa fondamentale: non si sgocciola. Ci ho fatto venti minuti di yoga dinamico e una passeggiata di un’ora al giorno di flusso piu’ abbondante e non ho sporcato il salvaslip mandato la’ a tenere sott’occhio la situazione. Solo la seconda notte quando mi sono svegliata e ho fatto pipi’ c’era qualche traccia sulla carta, probabilmente perche’ in posizione orizzontale la coppetta è scivolata un po’ in profondità perdendo aderenza, cosa che non si e’ piu’ verificata.

Ora, ricapitoliamo Pro e Contro:

ASPETTI NEGATIVI: è una cosa che si deve IMPARARE.
Dopo anni di mestruazioni cambiarci l’assorbente è un gesto che facciamo con naturalezza, quasi senza pensarci. Ecco, qui bisogna imparare una cosa nuova, che inizialmente potrebbe sembrare difficile e dispersiva, ma che in realta’ richiede pochissimo tempo. Mi rendo conto che “l’impegno” coincide proprio con quei giorni in cui piuttosto che imparare una qualsiasi cosa vorresti solo stare a letto a mangiare cioccolato, ma davvero, basta poco ed e’ anche divertente (insomma, ci si trova di fronte ad una piccola prova, io mi sono divertita a superarla e oggi, che lo faccio con la stessa naturalezza che avevo nel cambiare un assorbente, mi sento un sacco in gamba…basta poco, lo so…).

se vi viene un raptus passionale, come nel caso del tampone, va sfilata. Non c’è spazio per tutti.

Si ha col proprio corpo e col proprio sangue un rapporto più diretto e intimo. Per me non è mai stato un problema e tantomeno lo è ora, ma mi rendo conto che potrebbe esserelo per alcune. Non si strappa un assorbente ne’ si tira un cordino, ci si tocca sia in fase di immissione che di emissione della MC, se necessario si infila un dito per aiutare la coppetta a perdere aderenza o per verificare che sia aperta bene, insomma, c’è necessariamente una tattilità alla quale spesso nella nostra quotidianità non siamo abituate. Il sangue è lì. Non assorbito dal tampone né dall’assorbente, chiaramente è contenuto dalla coppetta e poi rovesciato nel water. Ma come dire…e’ la vostra vagina, e’ il vostro sangue. Io, personalmente, non ci vedo niente di sporco né di inquietante o schifoso, ma e’ una considerazione soggettiva.


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ASPETTI POSITIVI:

è facile da usare – è sicura – è ecologica.

è buffissimo che dopo che ti cambi uscendo dal bagno pensi “mi manca qualcosa…” ti guardi le mani e realizzi che non ti manca niente, non devi buttare l’assorbente, perché l’assorbente non c’è! Se tutte le donne usassero la MC avremmo molte meno possibilita’ di trovarci con un assorbente spiaccicato sulla fronte mentre nuotiamo.

comoda. Non devi ricordarti di portare con te gli assorbenti. E una volta presa la mano ci si può cambiare ovunque, anche nel bagno dell’autogrill.

sana. A differenza del tampone non assorbe il muco vaginale e non lascia residui di cotone, e non portando l’assorbente esterno la pelle respira.

economica. il costo si ammortizza in fretta (da un rapido calcolo in circa 4/6 mesi, e dura 10 anni)- ne ha parlato anche Beppe Grillo (questa ero indecisa in quale categoria metterla).

Quindi, alla luce di tutto questo, la consiglio caldamente.
Superati i primi due giorni “strani” in cui si deve capire come funziona, diventa facile e comoda.

Spero di esservi stata utile, per qualsiasi domanda scrivetemi, chiamatemi, bussatemi alla porta.


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Questo articolo è stato scritto quando in commercio in Italia c’era solo la mooncup, ma ora il mercato si è ampliato, e i brand sono triplicati!

Indecisa? Ti roteano già gli occhi, no panic! Se vuoi dare uno sguardo veloce alle varie tipologie, ai prezzi ecc visita questo sito, menstrual.cup.

 

Ci sono tutte le marche in commercio prodotte in Europa, ma non solo. Anche usa e getta!

Betty&Books è affiliata con questo sito, per ogni acquisto una piccola commissione sostiene questo blog. Il sito menstrual cup è multilingua, quindi potete selezionare la lingua preferita, dall’italiano all’indonesiano.

 

 

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