Sasha Grey Djset a Bologna
Sasha Grey, conosciuta ai più come attrice porno, molto presente sui social network, da facebook a twitter, (del resto è una sbarba dell’88) nel 2011 annuncia il ritiro dall’industria del porno e abbandona la carriera.
Ecco cosa scrive ai suoi fanz
E’ ormai evidente che il mio tempo da attrice per adulti è finito. Non vi preoccupate, non ho trovato Gesù. Una cosa è certa, sono fiera di dire che non ho rimpianti, sento genuinamente di aver raggiunto tutto ciò che potevo come attrice. Sono stata in grado di lavorare con i professionisti migliori dell’industria, e conserverò per sempre gli amici e le relazioni che sono stata in grado di costruire. E’ stato per me semplicemente il momento migliore per andare oltre, mentre sono al massimo (per me ovviamente). La vita a volte ci porta in direzioni che non potevamo immaginare.
Testimonial per American Apparel, attrice in un film di Sodebergh, intervistata per Rolling Stones (in ultimo la copertina di Rumore) entra nell’immaginario hipster e forse anche per questo in 24 ore l’evento facebook Sasha Grey a Bologna ottiene più di 1000 partecipanti.
Sasha Grey lascia il mondo del porno per fare altro, ma non per questo rinnega questa sua esperienza, anzi dalla pornografia ne ha tratto una forma di empowerment e questo dovrebbe far riflettere chi ritiene le donne che lavorano per l’industria del porno delle vittime o delle complici. Come ben spiega Ovidie la più giovane attrice del porno che abbia anche diretto dei film hard, nel suo libro Pornomanifesto (ottimamente recensito su ecologia sociale):
Attenzione! bisogna sfatare i luoghi comuni che imperversano tuttora all’interno del mondo del porno”
Sasha Grey non ha come Ovidie diretto film senza rappresentazioni pornografiche mortificanti per la donna a favore di una pornografia che sia attenta al gusto di fruitori donne, non ha ideato un contest di porno indipendente come a Berlino per il Cum to cut Festival, non teorizza e/o pratica il porno al femminile super ironico di Anna Spinkle (qui a sinistra), non organizza workshop sul postporno come la nostra sister Slavina – sì l’elenco di robe sul porno fatto da donne è lungo – ma a noi Sasha Grey piace lo stesso: difende il lavoro e la dignità delle sexworker, ed è critica verso l’omologazione dei corpi femminili proposta dal porno mainstream (bionde con tette siliconate) e dall’AltPorn (capelli neri, piercing e tatuaggi).
Curioso che l’hype attorno all’evento di Sasha Grey sia scaturito durante le polemiche attorno alla Mozione per eliminare gli stereotipi di genere in Ue proposta dal Parlamento Europeo. Il dibattito attorno al porno del resto è fortemente connesso con un discorso più ampio sulla sessualità e l’uso strumentale del corpo delle donne e per questo ci auguriamo che l’entusiasmo suscitato dall’arrivo di Sasha Grey a Bologna sia da stimolo per una riflessione attorno al mondo del porno e al dibattito sollevato dalle femmniste (prosex o con posizioni censorie).
Con Betty&Books saremo presenti all’evento del 13 aprile curiose di ascoltare la proposta musicale di Sasha Grey e interessate a conoscere e dare un volto…al “popolo di Sasha Grey”!