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Quando il vibratore scompiglia l’ordine patriarcale

Gender revolution

Gender Revolution: documentario di due ore e numero speciale di gennaio del National Geographic.

Mentre in Italia le Istituzioni sono paralizzate dalla teoria del gender per cui nelle scuole obbligatorie non c’è traccia di una minima educazione alle differenze e i media mainstream continuano a utilizzare il sostantivo maschile quando si parla di trans MtoF, il National Geographic (USA) a gennaio 2017 uscirà con un’approfondita ricerca dedicata alla fluidità del genere.

Il documentario

in uscita per il 31 gennaio 2017 su  National Geographic Channel in 171 paesi e 45 lingue è stato girato e prodotto dalla giornalista e conduttrice televisiva statunitense Katie Couric nota per essere un volto della CBS.

GENDER REVOLUTION: A JOURNEY WITH KATIE COURIC esplora le complessità di genere nella vita quotidiana, dal momento in cui siamo nati. Couric ha attraversato gli Stati Uniti e incontrato scienziati, psicologi, attivisti e famiglie per conoscere meglio il ruolo della genetica, della chimica del cervello e della cultura contemporanea sulla fluidità di genere. Conversazoni scientifiche alternate a storie personali mettono in luce innumerevoli storie di lotta, di amore, ma anche di ferite.

Couric scrive:

“È difficile evitare di sentir parlare di alcuni aspetti di genere in questi giorni. Ogni volta che si controlla il telefono, si accende il televisore o  si scorre Twitter, c’è un’altra storia che sta sfidando le nostre nozioni preconcette di ciò che il genere è, come è determinato e l’impatto di queste nuove definizioni stanno avendo sulla società (…). Mi sono messa in viaggio per cercare di educare me stessa su un argomento che i giovani vivono con facilità – e conoscere persone reali che stanno dietro i titoli dei giornali. Dato che il primo passo per l’inclusione e la tolleranza è la comprensione.”

La rivista – special issue

#GenderRevolution, in edicola a partire dal 27 dicembre 2016,  (restiamo in attesa della versione italiana) copre una vasta gamma di argomenti: da esami di ruoli di genere tradizionali e rituali di virilità o femminilità, a conversazioni con le persone che non si identificano con questi ruoli tradizionali.

Le sezioni:

  • Making a man
  • The science of gender
  • Girls at risk

Per mettere assieme questo numero di gennaio, National Geographic ha parlato con più di 100 bambini e ragazzi di tutto il mondo, esplorando l’identità di genere da diversi punti di vista, fornendo uno sguardo a 360 gradi attraverso la lente della scienza, dei sistemi sociali e di civiltà di tutto il mondo. Testi, fotografie, mappe e grafica su arrichiscono con contenuti video on-line.

Promette bene, speriamo non ci deluda.

Susan Golberg  direttore editoriale del National Geographic ne è entusiasta e oggi pomeriggio twitta:

 

La seconda cover (quella che troverete in edicola, l’altra è solo per gli abbonati all’edizione americana) è un ritratto di gruppo
Lo scatto è stato realizzato dal fotografo Henry Leutwyler nato in Svizzera, ora vive a Manhattan. Questo è quello che ha scritto sul suo profilo facebook

January issue #GenderRevolution. National Geographic
In my teenage years when I started dabbling with photography, reading and learning as much as I possibly could and most importantly figuring out how to make all this happen somehow, I was realizing that most of the photographer’s I was looking up to had all graced the covers of the: The New York Times Magazine, Life, Time, Fortune, Newsweek and National Geographic. It took me 35 years, to get this last one, today. Hope you will all enjoy and read the January 2017 issue. On Newsstands December 27th.
The little story is that I had scheduled a meeting probably over 2 and something years ago in Washington, I postponed the appointment once, postponed again and then somehow didn’t follow up and chickened out. On June 2nd of this year at 2PM I gave it another go, this time I showed up. On June 8th, while sipping coffee at home, I received an email, the subject line said “Have I got a deal for you”….
I am immensely humbled, grateful and honored. THANK YOU.

 

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