Metterci la faccia (e anche qualcos’altro…)
Vi ricordate Nacho Vidal? Abbiamo parlato brevemente di lui nell’articolo sul viralissimo spot del Salón Erotico di Barcellona. Nacho è una delle figure simbolo del porno spagnolo: un passato nella Legione Straniera, fu lanciato alla fine degli anni ’90 da Rocco Siffredi – suo modello, del quale ha ricalcato fedelmente i passi (con finale in un reality di prima serata incluso).
Rimane indimenticabile, per noi amanti del cinema per adulti e della sua mitopoiesi, la sua liason con Belladonna, un vero mito dell’hard core statunitense: il loro sodalizio fuori e dentro ai set fece furore. Vidal si rivelò all’altezza della sdoganatrice della doppia penetrazione anale e la loro relazione fu un tripudio di sesso e ferocia. Uno dei nomignoli cattivi del nostro è infatti Latin Psycho, per il suo stile di performance che ricorda in tutto e per tutto la scenografica violenza del suo padrino Siffredi: una virilità esibita a suon di schiaffi, sputi e tutto l’armamentario del dominio maschio tm.
Ma alla brutalità della sua immagine come pornodivo corrisponde una rozza sensibilità pubblica che lo ha fatto riconoscere come il prototipo dell’eterosessuale convinto, ma non omofobico – un percorso che ha sviluppato negli ultimi anni e che negli ultimi giorni ha raggiunto il suo apogeo.
Dopo aver prestato la sua immagine (e la sua voce, invero molto bella ed espressiva) allo spot dello scorso anno del Salón Erotico nel quale appariva come una sorta di profeta dalla barba lunga sventolando il bandierone del pacifismo con l’accorato slogan “Scopiamo!”,
quest’anno Nacho ha rilanciato e fatto filotto. Riprendendo le sue sembianze abituali (testa rasata, giacchetto di pelle e aria truce) si è messo a servizio di Chrysallis, un’associazione che difende i diritti dei e delle minori transessuali.
Il tema della riassegnazione precoce è abbastanza sentito in Spagna e questo coordinamento nazionale unisce in diversi campi di intervento le famiglie coinvolte più consapevoli e sensibili (non tutte le famiglie accettano pacificamente un figlio o una figlia che viva una discordanza tra sesso biologico e identità di genere…).
La campagna che vede protagonista il nostro Nacho si chiama No hay huevos e gioca con la metafora sessista dell’avere le palle (los huevos, appunto) nel senso di aver coraggio, di esser capaci di sfidare le convenzioni, di non aver paura di essere se stessi. Il video – realizzato da un team creativo di cui fa parte il Fab Lab di Barcellona – propone l’acquisto solidale di un gadget di gomma che ha forma di huevos (non i testicoli in questo caso, ma uova di gallina) scolpito degli slogan della campagna con una stampante laser.
E la scelta di Nacho Vidal di sostenere questa campagna non è casuale: un paio di anni fa l’attore rivelava in una intervista di avere un figlio “frocio”. Lo dichiarava senza problemi e senza vergogna, con quella rozzezza che gli è propria,ma con l’affetto di un padre orgoglioso.
Si vede che nel frattempo qualche persona informata ha chiarito le idee al buon Nacho sulla differenza tra identità di genere e preferenza sessuale (probabilmente lo stesso gruppo di Chrysallis) e coincidendo con l’apertura della campagna di solidarietà il pornodivo ha rilasciato un’intervista a uno dei programmi più rancidi della tv spagnola annunciando di avere una figlia trans di 9 anni e sbandierando il suo nuovo nome ai 4 venti – nome che a causa di alcuni intoppi burocratici non è ancora ufficiale (e questa è solo la prima battaglia, per un o una minore trans).
È giusto svelare cosí indiscriminatamente l’intimitá di una creatura? Non sono d’accordo, te lo dico sinceramente caro Nacho. Forse il tuo orgoglio di padre potevi tenertelo tra los huevos.
Per il resto il video è bello e la campagna cerca di dare visibilità a un’operazione importante, quindi ha senso farlo girare e dotarsi delle uova (o palle) anche se già sappiamo di averle – che siano testicoli oppure ovaie.