Hot Girls Wanted: Turned On una serie sulla pornografia e le tecnologie.
“Hot Girls Wanted: Turned On” è una serie-documentario in sei parti, prodotta da Netflix e presentata al Sundance Film Festival 2017. Ogni episodio esplora l’interazione tra sesso e tecnologia attraverso le storie personali dei protagonisti.
La serie è un follow-up del documentario “Hot Girls Wanted” del 2015 focalizzato sulle vite di un gruppo di giovani attrici porno. Rashida Jones, Jill Bauer e Ronna Gradus creatrici del documentario hanno deciso di continuare a indagare il tema della pornografia non più nel contesto “classico” cinematografico, ma nelle sue nuove forme “liquide” possibili grazie al digitale e alla rete.
Dal sexworking delle cam girls, alle relazioni ai tempi di Tinder, ogni puntata di 46 minuti si focalizza su un personaggio e la tecnologia “utilizzata”.
Tra le protagoniste Bailey Rayne, modella di Playboy e webcam girl, l’americana Holly Randall e la svedese Erika Lust due registe di porno “per donne”.
L’episodio che solleva più interrogativi è Don’t Stop Filming dove si esamina il caso di Marina Lonina, diciottenne che assistì allo stupro di un’amica e invece di intervenire lo riprese per postarlo in diretta su Periscope (streaming video di twitter). Marina Lonina fu accusata di produzione di materiale pornografico con un minorenne. La vicenda è accaduta a Columbus, in Ohio. Un Black Mirror, ma in chiave porno.
Questo il trailer e Qui la recensione!
Se la serie non vi dovesse bastare vi consigliamo due letture:
Per approfondire il tema del digitale come spazio free nella fruizione e nella produzione di alt porn, non perdetevi Real Core di Sergio Messina (datato 2010). Con questo libro, c’è la scoperta di una pornografia non classificabile come mainstream, ma fatta da amateur, da “normali”, che grazie all’avvento del digitale hanno potuto finalmente esprimersi e distribuirsi in rete.
Per approfondire il tema del porno per donne consigliamo questo vademecum redatto da Slavina porno attivista.