Betty&Books

Quando il vibratore scompiglia l’ordine patriarcale

Les Parleuses. Il kit per l’educazione sessuale

Se ti trovi nella posizione di dover spiegare a preadolescenti e adolescenti il funzionamento degli organi genitali femminili saprai benissimo che gli strumenti a disposizione sono limitati e limitanti. Ma le cose stanno cambiando grazie al contributo di ricercatrici creative, artiste e bio-hackers.

Nel maggio 2016 l’artista giapponese Megumi Igarashi è stata condannata al pagamento di 400,000 yen (circa 3.000,00 euro) per aver diffuso i dati 3D della sua vagina. Sempre nel 2016, ma in Francia, dove l’educazione sessuale è obbligatoria dal 1998, la ricercatrice Odile Fillod ha sollevato un ampio dibattito per aver proposto il primo clitoride stampabile in 3D. Il progetto è scaricabile dal fablab francese. In Spagna il collettivo GinePunk in modo totalmente autofinanziato ha creato una serie di strumenti “fai da te” per la diagnostica e il primo soccorso ginecologico. GinePunk condivide saperi biomedici con la pratica del self-help mutuata da i movimenti femministi degli anni ‘70.


Leggi anche Sextoys per donne, una lettura femminista.


 

Installazione di una webcam hackerata all’interno di uno speculum. Immagine: Paula Pin / Creative Commons

 

La mancanza di consapevolezza sul sesso delle donne è la conseguenza del tabù sessuale, della diseguaglianza di genere (report Istituto  europeo per l’uguaglianza di genere -EIGE) ma anche dei pochi strumenti didattici a disposizione.

In Italia, il mondo cattolico integralista, supportato da gruppi di estrema destra, utilizza strumenti censori e fantasiosi (come la teoria del gender) per relegare il discorso sulla sessualità all’interno della sola Famiglia. Un approccio in antitesi con il report Unesco, come ha approfondito ValigiaBlu:
“Parlare di questi temi in famiglia è in alcuni casi lasciato in una dimensione tacita, tra detto e non detto, un sapere trasmesso per via informale, su base volontaria, a partire dalle esperienze personali di coetanei o genitori o tramite informazioni acquisite dai media, senza un’adeguata preparazione alle spalle. Invece, secondo il report dell’Unesco, c’è urgente bisogno di fare educazione sessuale, soprattutto tra i giovani dai 15 ai 24 anni. Il 60% delle persone in questa fascia d’età, ad esempio, non è in grado di identificare in che modo si può prevenire la trasmissione sessuale”.

In questo clima come contribuire a una migliore visibilità e di conseguenza a una migliore conoscenza del sesso femminile?
A questa domanda ha provato a rispondere la designer Fanny Prudhomme ideando una valigetta contenente un kit di educazione sessuale: Les Parleuses. (Sì come il titolo del libro “Les Parleuses/Le parlatrici” un’intervista a Marguerite Duras realizzata da Xavière Gauthier in cui la scrittrice e regista francese si interroga sul suo rapporto con la scrittura – 1974 edizioni edizioni Minuit).

Il kit è composto da rappresentazioni di organi femminili cuciti a mano o fabbricati e include: vagina, utero, endometrio, vulva, perineo, clitoride, cervice, ovaie e tube di Falloppio.

Il principio del kit è quello di rappresentare ogni organo attraverso la sua funzione: il perineo è composto da tante fasce viola che si stringono e allargano esattamente come una fascia muscolare. un’ovaia è rappresentata da un sacco di palline, perché contiene gli ovociti, ma anche da una pompa, perché espelle ogni mese un ovocita maturo. La clitoride è morbidosa, premendola si contrae e si rigonfia. Poter controllare la funzione di un singolo organo rende l’apprendimento più immediato ed efficace.

Parleuses si può acquistare già pronto oppure, aspetto interessante, riprodurlo grazie a una piattaforma open source che mette a disposizione le istruzioni per la realizzazione. Con la stessa filosofia hacker del “metterci le mani” l’intento è che “le persone non abbiano paura di interferire con l’oggetto, per modificarlo in base ai loro usi e alle materie che trattano” allo stesso modo la piattaforma vuole raccogliere dati, parole, suggestioni per parlare del sesso delle donne spesso relegato nell’osceno.

La vendita e la piattaforma al momento non sono ancora pronti, se ne riparla per la primavera del 2018. A me piacerebbe moltissimo acquistarlo, o autocostruirlo per utilizzarlo nel workshop di Betty&Books. Se anche voi siete interessate, beh, organizziamo un acquisto collettivo (se siete di Bologna possiamo condividerlo). Qui la pagina Facebook. per maggiori dettagli leggi l’articolo in francese sul sito di Makery.

 

5.945