Sextoys guida all’uso. Banana, metallo o silicone? come scegliere il materiale.
Se nel vostro cassetto ci sono dei Sextoys avrete notato un’etichetta sulla confezione la cui dicitura recita più o meno così: “giocattoli scherzosi per adulti”. Questo significa che i produttori non devono applicare rigidi protocolli di produzione come richiesto al settore dei giocattoli per l’infanzia. La dicitura “scherzosa” solleva i produttori da ogni responsabilità conseguente a un uso improprio del toys (quello internoè improprio, eheheheh).
Se il dildo non lo vuoi utilizzare come fermoporta, spetta a te informarti. Niente panico, per una scelta consapevole leggi questa guida!
Considerando che i sextoys entrano in contatto diretto con le mucose, occorre fare attenzione alla composizione del materiale soprattutto quando si tratta di sex toys che vengono “indossati” per lunghi periodi di tempo (come le palline vaginali). I materiali non porosi sono generalmente di qualità superiore e più costosi. Non essendo porosi, non trattengono sporcizia e batteri e sono completamente sterilizzabili. La maggior parte dei materiali non porosi sono più duri e includono ceramica, vetro, metallo e legno (trattato in modo speciale). Anche il silicone non è poroso, ma a differenza dei materiali sopra elencati, può anche essere morbido, il che lo rende un materiale fantastico per chi vuole stare al sicuro, ma non è fan dei giocattoli rigidi.
Quindi quale materiale è il migliore? Questa è una scelta personale, in quanto tutti danno una sensazione diversa e hanno diversi vantaggi e svantaggi.
Diamo un’occhiata ai materiali principali usati nei sex toys.
Vetro e ceramica
Rigidi, lisci e…belli. I prodotti in vetro e ceramica possono essere puliti facilmente e trattenere bene la temperatura per i giochi caldi e freddi, basta immergerli in acqua (ma mai troppo calda o fredda, perché può danneggiare il vetro e le tue mucose). I giocattoli di vetro sono solitamente fatti di borosilicato (Pyrex europeo) perché può sopportare cambiamenti di temperatura più estremi ed è più forte. La ceramica si può appesantire se predisposta per inserire al suo interno del liquido tramite un foro con un tappo in gomma per evitarne la fuoriuscita.
Legno
Sia dildi che vibratori i toys in legno sono ovviamente rigidi e lucidati con cere e olii 100% naturali. Se si scheggia la vernice basta passare della cartavetro e riverniciare.
Metallo
Solitamente sono dildi, plug anali e anelli (Cockring). Lisci e superesistenti, ma anche superpesanti, quindi consigliati a chi ha già dimestichezza con i toys o è sicuro dei propri gusti, sul cockring a maggior ragione, perché il metallo se il bondage non è di gradimento non si può togliere al volo, mentre un cockring in silicone lo si può tagliare (con delle forbicine da pronto soccorso per evitare lacerazioni della pelle) ecco, quello in metallo no.
Silicone
Il silicone varia da morbido a rigido a seconda di come è stato formulato, quelli della Lelo per esempio ricordano come texture il cyberskyn. Il silicone mantiene bene la temperatura corporea, trasferisce le vibrazioni in modo soft e si può bollire per essere sterilizzato. Se hai un dildo e vuoi trasformarlo in un massaggiatore vibrante basta appoggiarci sopra un bullet.
Un buon prodotto in silicone durerà anni se lo utilizzi e curi adeguatamente. Alcune aziende producono sextoys con un mix di elastomero e gomma termoplastica (TPR). Ciò significa che potrebbero essere ancora un po’ porosi e appiccicosi al tatto (ma meno del toys in jelly).
Cyberskin
Un’altro materiale comunemente usato per i sex toy è il cyberskin. Molto liscio, quasi vellutato al tatto risulta essere molto simile alla nostra pelle. Il Cyberskin ha come pregio proprio il suo essere molto realistico, dall’altro canto però è un materiale poroso quindi di difficile pulitura e più soggetto all’insorgenza di batteri.
Elastomero
È morbido e elastico, senza ftalati. È privo di lattice, quindi adatto per chi ne è allergico.
PVC e Jelly
Nella prima selezione di sextoys fatta per Betty&Books non sono mancati dei bellissimi plug anali e stimolatori clitoridei in un materiale trasparente, morbido, e dalla texture un po’ porosa. E super economici (un dildo in jelly a parità di forma a grandezza rispetto a uno in silicone costa tre volte meno). Nel tempo però abbiamo notato che il toys esposto in vetrina si deteriorava perdendo la sua trasparenza e virando verso un color giallino. Oltretutto essendo così poroso e appiccicoso richiedeva un’accurata pulizia. Questo materiale chiamato Jelly, è pvc mescolato a un ammorbidente per aumentarne la flessibilità e la morbidezza. Fino a qualche anno fa era il più utilizzato nella produzione di sextoys, ma nella maggior parte dei casi conteneva ftalati o altre sostanze non buone per il corpo. Adesso, a seguito di una maggiore sensibilizzazione sull’argomento salute, anche questi materiali sono diventati di qualità superiore.
Ftalati
Di non facile pronuncia (come il ps di psicologia) gli fatalati sono una classe di plastificanti chimici frequentemente aggiunti alla plastica utilizzata nei sex toys (in particolar modo nel PVC) per aumentarne la flessibilità donando un effetto più morbido al materiale. Sono interferenti endocrini, per cui l’utilizzo di ftalati è consentito solo in concentrazioni minime, ad esempio, nei giocattoli e negli articoli destinati all’infanzia, non devono superare lo 0,1%.
Dal sito polimerica leggiamo:
“Gli ftalati si dividono in due sottogruppi con differenti proprietà ed effetti.
Gli ftalati ad alto peso molecolare, come DINP, DIDP e DPHP, costituiscono più dell’80% degli ftalati usati in Europa. Queste sostanze sono incluse nella normativa europea sulle sostanze chimiche (REACH) e non compaiono tra le sostanze che possano causare problemi alla salute o all’ambiente.
Gli ftalati a basso peso molecolare, come DBP, BBP, DIBP e DEHP, sono classificati come sostanze preoccupanti (SVHC)”.
In conclusione, alcuni sextoys se realizzati con materiali che non sono sicuri o ben tollerati dal corpo, possono procurare lievi irritazioni. Se non siete sicure del materiale, ma ci siete affezionate come non mai, beh, nel dubbio rivestite il vostro toys con un preservativo.
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Possiamo difenderci controllando sempre le etichette e la provenienza dei prodotti che acquistiamo. I prodotti con prezzi molto bassi, come per tante altre tipologie di prodotti, ne indicano le scarse qualità di produzione e probabilmente uno scarso trattamento economico dei lavoratori e delle lavoratrici (!!).
Ma niente panico o allarmismi, fate attenzione al materiale di cui è composto il vostro toys nella misura in cui siete attente al resto dei prodotti con cui entrate in contatto quotidianamente. Per esempio i pigmenti che colorano la biancheria intima che indossate in questo preciso istante sono “innocui”? Con questa domanda da un milione di dollari chiudiamo la sezione sui materiali. A breve inserirò altre sezioni! Seguite i feed del sito per gli aggiornamenti.
Questa guida è anche in forma pdf per trasformarla in una fanzine da stampare in casa (e appendere in bagno). Se non sei pratica di fanzine, le informazioni su come va piegata e tagliata le trovi qui