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Quando il vibratore scompiglia l’ordine patriarcale

Sextoys review. L’evoluzione del cockring è l’anello vibrante. TOR by LELO

Sextoys review: TOR l’anello vibrante by LELO. L’Anello vibrante è uno spin-off del semplice cockring: oltre a stringere il pene è potenziato da un piccolo e leggero effetto vibrante. La vibrazione dell’anello se utilizzato in un rapporto a due stimola anche il/la partner.

Se prima di un acquisto anche voi come me siete solite (o soliti) navigare tra le recensioni di sexblogger, vi sarete accort@ che non è facile trovare feedback scritti, diretti e interpretati da uomini cisgender. Umh, ora che ci penso su questo inconfutabile dato di fatto potrei scriverci un articolo…(lo farò presto prometto) nel mentre sono lieta di ospitare, nella mia goduriosa rubrica dedicata esclusivamente ai sextoys, la prima recensione di Michel F. che ha testato “appositamente” per voi l’anello vibrante proposto da Lelo: TOR.

Buona lettura e che vi sia utile (e di ispirazione).

Devo dire che non è il primo anello vibrante che provo, avevo già provato modelli usa e getta, e, sebbene sicuramanente più rudimentali e meno cool (date un’occhiata al packaging), mi sono approcciato a TOR pensando di aver molto chiari i principi fondamentali dell’ “anello vibrante”.
Errore.
Ma arriviamoci con ordine.

La prima esperienza: subito devo confessare di essermi un po’ stranito: quando l’ho visto ho pensato immediatamente: «ok, il mio pene è troppo piccolo per quel buco, non mi starà» per poi scoprire di averlo molto più largo di quello che avevo preventivato ed avere il problema opposto, cioè di allargare l’anello. Devo dire che il lattice di cui è fatto dà sicurezza: si infila senza fastidio, è abbastanza elastico da non rischiare di sfregare contro il pene mentre lo si posiziona alla base ed è abbastanza fermo da rimanere saldo in posizione. Dopo poco dimenticherete di indossarlo.

Una volta sistemato e scesa questa sconfortevole sensazione di immotivata inadeguatezza ho scoperto di doverlo caricare. Voi non fate come me, leggete le istruzioni , scoprirete che è molto semplice da maneggiare, la capocchia vibrante su cui stanno i due semplici comandi si sfila con una leggera pressione e si reinfila senza possibilità di staccarsi o di infastidirvi in un qualche modo durante l’utilizzo.
Terminato il mio processo di learning by doing mi sono messo all’opera.

La prima volta l’ho provato da solo, nel letto.
Devo dire che l’esperienza ha dei tratti di novità che non avevo messo in conto. In un primo momento la componente di piacere-senza-intervento l’ho trovata un pò spiazzante ma di una piacevolezza capace di una lenta assuefazione; è bastato poco per scoprirmi viaggiare con l’immaginazione in uno stato simile al dormiveglia, inebetito mentre variavo le varie intensità e tipologie di vibrazione.
Nonostante l’abbandono per venire sono “intervenuto” manualmente; non mi è ancora capitato di raggiungere l’orgasmo senza “metterci le mani”, ma quando ho un pò di tempo da dedicare a me stesso TOR è una sicurezza per l’effetto “trance” che riesce a suscitarmi.
Presa confidenza col “mezzo” è arrivato il momento di provarlo in coppia. La dimensione in cui TOR dà sicuramente il meglio di sé.
Dicevo sopra delle mie precedenti esperienze di anelli vibranti.
Per come l’avevo capito, l’anello avrebbe dovuto essere un’intensificatore del piacere femminile.
Errore.

Non che questo non sia un aspetto, anzi, mi sono trovato parecchie volte a rinunciare a ogni attività per “ammirare lo spettacolo”, ma l’aspetto di coinvolgimento poi prende sempre il sopravvento.
Innanzitutto dovrete sperimentare un po’ di posizioni, io preferisco quelle che garantiscono maggiore contatto e più vicinanza possibile alla clitoride; successivamente scoprirete che più si aumenta di intesità più le penetrazioni dimuiranno di “intensità” e si focalizzeranno sulla profondità e l’ampiezza del contatto cutaneo… io ho trovato tutto inaspettatamente molto affettuoso.

Discorso a parte meritano le funzioni a “onda” (le chiamo così perchè le vibrazioni hanno un pattern che si affievolisce per poi tornare più intense e smorzarsi ancora, alcune più rilassate altre più incalzanti). Da solo le ho trovato meno efficaci rispetto alle vibrazioni costanti, ma in coppia consentono le occasioni più creative: adeguarsi al ritmo o andargli contro per poi cambiare e provare un altro pattern e ripartire da capo fino a che non arrivi a quelli più rilassati che ti permettono di ‘procedere’ come se non ci fossero per un attimo per poi ritornare a vibrare e costringerti ad irrigidirti…

Insomma: TOR non manca di aspetti intriganti, io ci ho trovato questi e, dopo questa mia piccola esperienza con gli anelli vibranti, per me l’unica strada è provare per trovarli. Che dite, provate?


(ndr) per questo anello vibrante vi consigliamo (come per tutti i toys costosetti o se il vostro portafoglio langue) di acquistarne uno usa e getta, giusto per vedere se la sensazione vi piace. Se invece siete carichi e convinti fin da subito, beh non sareno di certo noi a fermarvi!


Info tecniche dal sito Lelo per TOR 2:

  • MATERIALI: Silicone anallergico, approvato dalla FDA
  • FINITURA: Opaca
  • DIMENSIONI: 60 x 42 x 22 mm
  • PESO: 30 g
  • FORO: 29 mm
  • BATTERIA: Li-lon 70 mAh 3,7 V
  • RICARICA: 2 h a 5,0 V 500 mA
  • AUTONOMIA: Fino a 2 ore
  • STANDBY: Fino a 90 giorni
  • FREQUENZA: 120 Hz
  • MASSIMO LIVELLO DI RUMORE: <50dB
  • INTERFACCIA: comandi a velocità variabile, 6 modalità

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