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Quando il vibratore scompiglia l’ordine patriarcale

Tumblr vieta definitivamente i contenuti per adulti.

Tumblr vieterà definitivamente i contenuti per adulti dalla sua piattaforma. Una doccia fredda o una censura annunciata? 

A partire dal 17 dicembre 2018 saranno applicati nuovi regolamenti. Tumblr, piattaforma di microblogging e social networking, ha cambiato policy: i post con contenuti pornografici saranno impostati come privati, il che impedirà loro di essere aggiunti o condivisi.

Jeff D’Onofrio CEO di Tumbrls ha annunciato le motivazioni che hanno portato a questo radicale cambiamento:

“(…)  Abbiamo passato molto tempo a valutare i pro e i contro dell’espressione nella comunità che include contenuti per adulti. Così facendo, è diventato chiaro che senza questo contenuto abbiamo l’opportunità di creare un luogo in cui più persone si sentono a proprio agio ad esprimersi. In conclusione: su Internet non mancano i siti con contenuti per adulti. Lasceremo a loro questi contenuti e concentreremo i nostri sforzi per creare l’ambiente più accogliente possibile per la nostra comunità.(…)”

Ma cosa si intende per “contenuti per adulti”?

Nella nuova policy di Tumbrls i contenuti per adulti includono principalmente foto, video o GIF che rappresentano organi genitali realistici o capezzoli femminili, nonché tutti i contenuti che rappresentano atti sessuali

Vi sono però delle eccezioni, ciò che  è ancora permesso include:

I capezzoli maschili e l’esposizione di capezzoli femminili per l’allattamento, momenti prima o dopo il parto e situazioni legate alla salute, come ad esempio immagini successive alla mastectomia o ad interventi chirurgici relativi al cambiamento di sesso. Contenuti scritti come erotismo, nudismo impiegato per temi politici o di attualità e immagini di nudi presenti in ambito artistico, come sculture e illustrazioni, possono essere liberamente postati su Tumblr.

La policy sul nudo di Tumbrl non è rigida e ottusa come quella adottata da Facebook, perché tutela comunque il nudo utilizzato nei contesti politici e le immagini che rappresentano il cambio di sesso. La restrizione però si muove su un campo scivoloso, se non censorio e ci interroga: Quali tipologia di nudi sono offensivi? Il porno è tutto uguale? Ma chi è come lo decide? Tumbrl difatti era già stato criticato per i filtri di parental control che hanno penalizzato contenuti lgbtq. I filtri e le segnalazioni non sono facilmente gestibili e controllabili. La nuova policy limita l’espressione creativa e segue la tendenza a ghettizzare i contenuti per adulti “non regolari” in scatole specifiche: siti dedicati alla sola pornografia. Inoltre sancisce la differenza, non neutra, fra un nudo per bene (la tetta che allatta per esempio) dal nudo per male (la tetta per il piacere).

In molti perderanno un luogo di lavoro, i contatti legati al portfolio e la possibilità di contaminare codici, linguacci e generi estetici.

L’annuncio della nuova politica arriva appena pochi giorni dopo che l’app di Tumblr è stata rimossa dall’App Store di Apple in seguito alla diffusione di alcuni contenuti di pornografia infantile, ma si estende ben oltre la questione. 


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Questa repentina marcia indietro è l’effetto della Legge statunitense FOSTA/SESTA che combina la legge SESTA (Stop Enabling Sex Traffickers Act) e la legge FOSTA (lotta contro il traffico sessuale online). Questa Legge rende le piattaforme web responsabili dei contenuti caricati dai loro utenti. Da marzo 2018 dozzine di siti utilizzati dalle e dai sexworkers per pubblicizzare i propri servizi hanno cambiato i loro termini di servizio o chiuso completamente generando importanti implicazioni – negative – per il lavoro sessuale consensuale.


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Ciò che da allora sembra sempre più evidente è che sebbene la FOSTA-SESTA sia una legge promulgata negli Stati Uniti, le sue conseguenze ricadono anche a livello extraterritoriale, poiché moltissime piattaforme sono, di fatto, utilizzate su scala globale. Tumbrl ne è un esempio concreto, fa infatti parte della “famiglia” Oath, Società che opera nel settore dei media e della tecnologia e connette 1 miliardo di persone nel mondo attraverso siti e app come Yahoo, AOL, HuffPost, Tumblr, TechCrunch, Engadget HuffPost e molti altri.

Internet come la conosciamo sta cambiando velocemente, i providers americani che sono abituati ad utilizzare la censura come forma di controllo si sono trovati in mano uno strumento che permette loro di bloccare ulteriormente tutto ciò che ha a che fare con il sesso e la pornografia. La Legge Sesta Fosta, ma anche il dibattito europeo in tema di copyright (la riforma per aggiornare le regole sul diritto d’autore) sta delinando uno spazio digitale di controllo pervasivo della creatività artistica e sessuale.

Probabilmente questa scelta di Tumbrl sarà un duro colpo per la piattaforma stessa. Come ha scritto oggi un’amica su facebook

“Ma esistono altri scopi per cui la gente usa Tumblr che non sia il porno?”

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