Betty&Books

Quando il vibratore scompiglia l’ordine patriarcale

Trashwatching in Europa

“Trashwatching” è uno zapping differente sul trash che ci circonda (Watching through the Trash all around us). Come ben sappiamo, lo spazio della comunicazione pubblica attinge da messaggi di promozione commerciale, con risultati spesso grotteschi e anacronistici, alimentando così immaginari discriminatori fortemente stereotipati attraverso un linguaggio subdolo ed invasivo, intriso di sessismo e razzismo.

Lo spazio del web segue di pari passo questa “tendenza al trash”, promuovendo i medesimi messaggi attraverso modalità di comunicazione insidiose e fuorvianti. Pubblicità, e comunicazioni istituzionali, si svelano come canali attraverso cui istituzioni, governi, aziende private e multinazionali, ma anche movimenti culturali e politici, diffondono le loro idee ed i loro valori a volte pestando bucce di banana come la recente campagna del ministero della Salute per il Fertility Day. Il trash ci circonda!!!

Per resistere al potere suadente di tutto ciò pratichiamo (dai tempi di shokka memoria) il Trashwatching, ovvero: lo zapping consapevole e mirato di tali contenuti e dei canali con cui vengono diffusi. Una lente di osservazione, confronto e analisi collettiva, per individuare gli immaginari che sottendono i messaggi che ci vengono propinati ogni giorno, godendo – nonostante il suddetto trash – del piacere della lettura collettiva e ironica, delle visioni differentemente situate e dei guizzi creativi di destrutturazione e ribaltamento di senso.

Durante il Training Course Internazionale “XYZ” finalizzato ad una riflessione collettiva sui processi di discriminazione di genere e sulle dinamiche di sessismo che si verificano nella società contemporanee, il 27 ottobre 2016 tre inviate speciali di Betty&Books, Topa, Bartok e Rita, ospiti da Aroéven Bretagne, hanno esportato e condotto un trashwatching sul tema “famiglia”.

TRASHWATCHING: a differen sight on all the trash around us.

As we perfectly know, public communication’s space – often and badly – draws from commercials, most of the times with grotesque and anachronistic outcomes: it uses an invasive and sneaky language, soaked by racism and sexism, feeding a discriminatory immaginary, which is strongly stereotypical.

Advertisement, institutional communications, awareness raising campaigns. Those are the channels used by institutions, governments, private companies and multinational corporations, cultural movements and non-formal organizations to spred their ideas and values. They use videos, flyers, baners, poters and any other kind of graphic products.

The Web follows this “trash trend”, promoting the same messages through insidious and misleading ways of communication.

Trash is all around us! To stand its charming power, since the Sexy Shock time we use “trashwatching”. An aware and focused watching of this communication contents and of their spread channels. An observational lens for a shared debate and analisys to find out which different imaginaries are behind the messages we receive everyday, enjoying at the same time the shared and ironic observation, different points of view and creative subvertising ideas.

Last October 27th three special envoys from Betty & Books have exported in Renens (France) a trashwatching upon “family” issues, within “XYZ” an international training course finalized to a shared reflection about gender discriminations in our contemporary society.

Questo il racconto di come è andata – Let’s see what happened:

Istituzioni ed enti formali tramite campagne pubbliche di comunicazione, organizzazioni pro-life e movimenti politici tramite iniziative di sensibilizzazione, ma anche aziende multinazionali con le proprie pubblicità non si fanno sfuggire l’occasione per dirci cos’è famiglia, quali i soggetti ideali ne fanno parte, che tipo di uomo/donna dobbiamo essere e quali condotte di vita sono lecite o meno. I materiali provenienti da Italia, Francia, Croazia, Spagna e Turchia sono stati al centro del nostro laboratorio di Trahswatching.

Institutions and authorities through public communication campaigns, pro-life organizations and political movements through rising awareness initiatives, but also multinational corporations with their commercials never miss the opportunity to tell us what is family, which kind of ideal subjects are part of it, which kind of man or woman we’re supposed to be and which ways of life are licit or not. We’ve focused on materials from Itay, France, Croatia, Spain and Turkey. Here it an overview.

#fami(g)liarità – Family/familiarities

Dal materiale condiviso emerge chiaramente una forte omogeneità nel rafforzamento di determinati immaginari legati alla famiglia e ai ruoli di genere, che travalica i confini nazionali e individua una tendenza “europea” alla promozione del tradizionale modello di famiglia costituito da madre, padre e figli, oltre che del ruolo produttivo di questi soggetti. Tale modello, che trova le sue origini e le sue giustificazioni all’interno di un sistema patriarcale e binario, è ancora proposto come l’aspirazione ideale e l’obiettivo finale per tutt*. E l’eterosessualità è la norma che regola i nostri rapporti sociali e i nostri desideri. In tutti i materiali visionati è evidente un meccanismo rigido di costruzione della mascolinità e della femminilità all’interno del paradigma dell’eterosessualità obbligatoria: la donna è la madre che apparecchia la tavola aiutata dalla figlioletta nell’immagine rassicurante dello spot turco, o comunque in quanto donna non può sfuggire all’incombenza della “bestia” dei lavori di casa, come nello spot croato.

In the materials we’ve shared there’s a evident omogeneity about the reinforcement of the imaginaries about family and gender roles. We’ve noticed a kind of “european trend” in the promotion of the traditional model of family, formed by a mother a father and sons, and their productive roles. This model of family finds its origin and legitimation within the patriarcal system and gender binarism and is still proposed as the final aim for everybody. Heterosexuality is still the norm that rules our social relationships and our desires. In all materials it’s clear a strict device to construct masculinity and femmininity within the paradigm of compulsory heterosexuality. The woman is the mother who sets the table for the lunch together with daughter in the turkish comforting advertisement, or that, as a woman, cannot escape from the “beast” of housework in the croatian one.

#destini e destinazioni – destiny/destination

Nella campagna ministeriale italiana del Fertility Day la donna viene incalzata verso il suo naturale ruolo di madre dai ticchettii dell’orologio biologico, mentre l’uomo deve stare bene attento a non mostrare la propria vulnerabilità perdendo la capacità di riprodursi, quindi deve affrettarsi a mettere a segno i propri spermatozoi! E ancora, nella campagna pro-life francese, la pratica dell’aborto mette in pericolo nientepopòdimenoché la nascita del principe azzurro di vostra figlia! Inoltre, ancora una volta, è prevalentemente la madre e non il padre ad essere al centro delle politiche familiari e a doverne subire la pressione. È lei che grazie all’iniziativa del datore di lavoro privato potrà finalmente portarsi il figlio nell’asilo nido aziendale e quindi essere madre sì, ma contemporaneamente contribuire alla crescita del PIL nazionale, quadrando così il cerchio della donna perfetta! È lei che grazie al sostegno ministeriale francese avrà del tempo libero per praticare sport, nonostante sia mamma. È ancora lei che, grazie al sistema di delivey food, potrà risparmiare tempo in cucina e dedicarlo alla cura della famiglia!

In questo quadro ovviamente qualsiasi altro soggetto (che sia gay, lesbica, trans, queer o un xyz che non intende giocare con le regole imposte dall’eteronorma), viene sistematicamente escluso dal discorso pubblico in quanto portatore di una diversità incompatibile con i modelli della società contemporanea.

Infine, si nota un trend transnazionale dei cattolici radicali e dei conservatori a mettere in discussione, in nome della libertà di espressione e della tutela dei valori della famiglia tradizionale, i diritti delle donne (aborto e contraccezione) e delle cosiddette minoranze sessuali (unioni civili e matrimoni gay, adozione): le varie Manif pour tous, Sentinelle in Piedi e movimenti pro-family e pro-life utilizzano gli stessi linguaggi, tecniche comunicative e argomentazioni in Francia come in Polonia, Croazia, Italia e Spagna.

In the italian ministerial campaign of Fertility Day the ticks of biological clock pushes the woman to her natural role of mother. In the meanwhile, the man must be quick to use his sperm in the right way, or he will lose his reproductive capacity, becoming vulnerable.

Moreover, in the French pro-life campaign, abortion can even kill the charming prince of your daughter! As usual, the pressure of family policy is always more on the mother than on the father. Thanks to the private employer initiative the mother can entrust her children to the corporate childcare, being a mother and helping the growth of national GDP at the same time. With the help of the French government, despite of being a mother, she has also the time for sport. Furthermore, thanks to a delivery food system, she can save time for cooking and take care of her family.  

Obviously in this framework everyone (gay, lesbian, trans, queer, whatever) that doesn’t match with the rules of hetero-norm is automatically out of from the public discourse, because it doesn’t fit for the contemporary society.

We can notice a kind of “trans-national trend” to question  women’s rights (about abortion and contraception) as well as sexual minorities’ rights (civil partnership, gay marriage, adoption). Conservatives and fundamentalist Catholics in the whole Europe and over do it in the name of the freedom of speech to defend the traditional family. “Manif pour tous”, “Sentinelle in Piedi” and pro-life and pro-family movements are using all the same language in France as in Poland, Croatia, Italy and Spain.

Eccone una carrellata-video parzialmente rivisitata:

ITALIA 

FRANCIA

SPAGNA

CROAZIA

Dalla TURCHIA sono stati presentati i seguenti video:

e che ne pensate di questo video prolife? Les survivants:

#diritti e desideri – Rights and desires

Ma se non volessimo la famiglia del mulino bianco (nella quale peraltro sappiamo bene avvengono la maggior parte delle violenze di genere)? Se semplicemente non volessimo essere madri o padri? Se “un figlio lo voglio, ma quando lo voglio”? Se non volessimo proprio giocare al gioco della cis-eterosessualità? Ecco che, a fianco delle comunicazioni istituzionali o conservatrici, nascono anche delle campagne di subvertising che sfruttano il linguaggio parodico e satirico per promuovere un immaginario alternativo a quello proposto rispetto al binarismo di genere e alla famiglia. Queste contro-campagne accompagnano le proteste dei movimenti sociali (femministi, trans* e queer, anticapitalisti, antifascisti) in tutti i paesi europei. Esse rivendicano il diritto all’autodeterminazione dei corpi per tutt* e alla liberazione del desiderio e mettono in evidenza le contraddizioni di un sistema che, se da una parte ti dice di metter su famiglia. dall’altra ti rende sempre più precari@ tagliando su tutele lavorative (Job’s Act in Italia, Loi Travail in Francia), welfare e diritto alla salute.

Qui un assaggio di alcune campagne comunicative prodotte in Italia nel corso delle proteste contro il Fertility Day ed un video satirico spagnolo sulla morale cattolica della verginità.

What if we turn down the traditional family (in which, however, we know that is the place in which most of the episodes of gender violence take place)?

What if we simply refuse parenthood?  If “I want a child, but when I want it!”? If you don’t want to play the game of cis-heterosexuality? Here, beside the institutional and conservative communication, there are subvertising campaigns that use the parodic and satirical language to promote an alternative imagination. These counter-campaigns go with the protests of social movements (transfeminist, queer, anti-capitalist and anti-fascist movements) in all European countries. They claim the right to self-determination for all the bodies and fight for unleash the desire. They also highlight the contradictions of a system that on the one hand promotes family, on the other makes you even more insecure and precarious owing to the finantial cuts in welfare state, health and job protections (Job’s Act in Italy, Loi Travail in France).

Here several Italian communication campaigns against the Fertility Day and a satirical Spanish video about the catholic virginity.  

VIDEO SPAGNOLO “Amo a Laura”:

Traswatching is amazing!

We loving it!

Saluti queer by Topa, Bartok, Rita

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