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Quando il vibratore scompiglia l’ordine patriarcale

Incinta? no ho i fibromi all’utero.

Dolori mestruali e pancia gonfia a volte segnalano la presenza di polipi o fibromi all’utero.

Elena ci scrive:

Alla soglia dei 40 anni sono stata operata per dei fibromi all’utero. Uscita dalla sala operatoria la mia chirurga con orgoglio mi ha mostrato una foto con i vari fibromi, o meglio, miomi, disposti ordinatamente in fila (ognuna ha le sue perversioni), erano 13. Utero con molte cicatrici, ma integro, esito non scontato, si era prospettata l’idea di una isterectomia.

Il percorso che mi ha portata alla scelta di operarmi è stato lungo. Poco dopo i trent’anni il mio corpo è esploso e in particolare la pancia ha iniziato a gonfiarsi. Inutile dirvi che la classica frase “ma sei incinta?” ha accompagnato ogni mia uscita.

Ho adottato differenti strategie di fuga: tecnica della borsa a tracolla per nascondere il gonfiore, reggiseni push up, abitini a taglio impero e dito medio alto all’occorrenza.

Mi bastava mangiare una semplice mela per vedere la pancia gonfiarsi come un palloncino. Vescica e utero completamente appesantiti, sonnolenza, poca voglia di uscire.

Ci sono voluti 5 anni per capire l’origine del dolore diffuso per tutto l’addome fino ai reni, e che ne sapevo dei fibromi all’utero?

In origine ho pensato a una forma di colite. La mia dottoressa di base continuava a ripetermi che era solo un gonfiore causato da stress. Vede? Non c’è nulla. Mi sono fidata, ma non troppo.

Alla seconda ecografia addominale (mi ero ormai fissata) passando distrattamente sopra l’utero si è intravista un’ombra e mi è stato consigliato di fare un’ecografia transvaginale.

Il costo da privato per la solo ecografia, se la vostra ginecologa non la fa, qui a Bologna si aggira sui 90 euro. Consiglio: fatela in fase follicolare, subito dopo la fine delle mestruazioni i fibromi sono più “leggibili”

Con l’ecografia sono stati trovati quattro fibromi di differenti dimensioni. Fibromi all’utero che a causa della posizione e della grandezza erano la causa del gonfiore, delle mestruazioni abbondanti e dolorose.

Fibromi all'utero

Fibromi – Miomi

La ginecologa sorridendo mi disse che in quelle condizioni “e alla tua età” (38 anni) non avrei mai potuto fare un figlio. Sbam, sono rimasta impietrita poi ho reagito.

Ho letto tanto, mi sono documentata, confrontata con le amiche e differenti ginecologhe. Ho corretto l’alimentazione, eliminato alcuni alimenti e indagato gli squilibri ormonali.
Ci sono alcune buone abitudini che mi hanno aiutata molto e che consiglio, nulla di nuovo, ma le ho applicate con costanza:

  • I fibromi all’utero sono fortemente influenzati dagli squilibri ormonali, l’attività fisica quindi è super consigliata;
  • Kili e kili persi eliminando farine bianche e latticini;
  • Impacchi di argilla verde nel basso ventre;
  • Gocce di ribes nigrum.

Infine ho scelto di operarmi e sono rinata. Miomectomia multipla laparotomica. I fibromi all’utero erano troppo grandi per eseguire una laporoscopia e per permettere alla chirurga di operare in modo certosino. Il taglio simile a quello cesareo ha seguito la cicatrice di un’operazione precedente.

Sono stata ricoverata per tre giorni e una volta dimessa ho impiegato circa tre settimane per acquisire autonomia negli spostamenti. Senza una fascia muscolare tonica alzarsi e camminare è un’impresa.

Sono state tre settimane in cui ho avuto tempo di concentrarmi solo su me stessa, la vita è cambiata, l’umore è cambiato, niente più gonfiori improvvisi e sensazione di pesantezza.
il mio utero è fibromatoso e sono già ricomparsi dei fibromi che sto tenendo sotto controllo con due visite all’anno e una leggera attività fisica.

Concludo quindi con una considerazione, il dolore al basso ventre va sempre indagato non diamolo per scontato, soprattutto quando è debilitante. Dolori mestruali, ciclo abbondante e gonfiore addominale a volte sono un campanello d’allarme per polipi, fibromi all’utero o endometriosi. Il dolore è un segnale che non va archiviato sotto la voce della sfiga. Abbiamo degli strumenti per dei test di autovalutazione, la delega in bianco non è sufficiente. Se utilizzate la coppetta mestruale, controllate quantità e colore del sangue, palpate il basso ventre per sentire se ci sono zone dure e contratte e poi prendete appuntamento per l’ecografia transvaginale.

Elena

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